Per molti anni passata di moda, oggi la carta da parati è tornata in scena nelle sue molteplici declinazioni di materiali, colori, disegni, geometrie fino ad arrivare alla carta da parati 3D.
La carta da parati conferisce ad ogni ambiente quel tocco di raffinatezza e, talvolta, un po’ vintage.
Scegliere la carta da parati più adatta alle proprie esigenze non sempre è facile, questa piccola guida ha lo scopo di fare chiarezza sulle tipologie di carta da parati esistenti sul mercato, sulla loro differenza d’uso, sulle modalità di applicazione e di pulizia.
La sua storia
Sin dai tempi più antichi, l’uomo ha sentito la necessità di ornare le pareti (esterne e interne) degli edifici; in tutte le civiltà, poi, le classi più agiate decoravano le pareti delle proprie abitazioni con tendaggi, affreschi, rivestimenti in legno, stucco o cuoio.
Durante il Medioevo in Europa si diffuse la tradizione araba degli arazzi, cioè particolari tappeti che ornavano le pareti dei palazzi e dei castelli di tutte le più importanti corti europee; l’arazzo, pertanto, può essere considerato come il più vicino parente della carta da parati.

Verso il XII secolo, durante la rivoluzione commerciale, in Europa si iniziò a importare la carta dalla Cina e col tempo essa divenne un valido sostituto dei costosissimi arazzi, per questo si iniziò l’usanza di dipingerla per poi applicarla alle pareti; l’invenzione della carta da parati come la conosciamo noi oggi, però, è da attribuire al settecentesco incisore su legno francese Jean Papillon il Giovane, in un’epoca dove la decorazione avveniva ancora a mano o utilizzando complicati rulli artigianali.
Solo nell’Ottocento, con le più moderne tecniche industriali, il prodotto divenne largamente diffuso e accessibile anche alle classi medie, grazie alla riduzione del suo costo.

Nel corso degli anni è stata oggetto di mode che seguono le correnti artistiche e culturali del periodo, proprio come l’abbigliamento: se tra fine Ottocento e gli inizi del Novecento era il Liberty a influenzare le decorazioni, nel recente passato, soprattutto dal secondo dopoguerra, si è passati a fantasie geometriche dai più svariati colori.
Agli inizi del ventesimo secolo la carta da parati diventa uno degli strumenti decorativi più popolari nell’arredo domestico, ritornando allo stesso tempo interessare grandi artisti e designer, fra cui Andy Warhol.

Oggi la carta da parati è una soluzione d’arredo che piace sempre di più, le tipologie sono differenti, con diverse caratteristiche e la scelta decorativa è veramente ampia: disegni geometrici, motivi floreali, naif o veri e proprie illusioni ottiche di sfondamento.
Le tipologie sul mercato

Esistono diverse tipologie di carta da parati sul mercato, vediamo le più comuni:
- In vinile: la più comune per il suo costo minimo. Per contro ha un aspetto artificiale che ricorda un po’ la plastica o imitare la pietra, il legno e altre superfici naturali. E’ molto resistente e proprio per tale motivo è specialmente utilizzata nelle cucine e nei bagni perché resistente ai danni causati da acqua e sporco.

- In fibra di vetro: è una tappezzeria molto resistente oltre che ignifuga, può essere utilizzata per rattoppare le crepe o coprire il soffitto e la parete con un motivo decorativo. Viene realizzata con filati speciali di fibre di vetro molto sottili, ottenute in fusione ad una temperatura di 1400°. Le fibre del tessuto così ottenute mantengono le caratteristiche chimiche e fisiche del vetro.

- In cellulosa: è la tradizionale carta da parati vintage, formata da fibre vegetali derivate dalla polpa del legno. A causa dell’acqua, i colori di questa tipologia di carta da parati tendono a sbiadire. Infatti, la carta da parati a base vegetale non deve essere pulita con prodotti chimici ed esposta ad umidità.
- In tessuto: Possono essere in rilievo e a trama. Hanno dei costi molto alti soprattutto se sono in materiali di alta qualità, come seta, lino, velluto o rafia.
Dove si applica
La carta da parati può essere applicata in ogni stanza della casa, dal bagno alla cucina.
Grazie alle nuove tecnologie infatti la carta da parati diventa più traspirante, idrorepellente, antimacchia e resistente alle alte temperature quindi può essere applicata anche in ambienti umidi.


- Creare una nicchia: si può incorniciare una nicchia finestrata con una carta da parati dai motivi floreali…l’effetto sarà quello di un piccolo spazio verde!
- Mettila sul soffitto o per foderare la stretta striscia di parete in alto a pochi centimetri dal soffitto. Un dettaglio che crea atmosfera e caratterizza l’ambiente.
- Dare profondità : foderare la parete di fondo con della carta da parati preferibilmente dal decoro vivace su fondo scuro creerà l’illusione di una maggiore profondità.
- Al posto della boiserie: l’effetto che si ottiene è di una quinta originale da cui emergono arredi e accessori.
Come si applica
La posa deve essere fatta su una superficie completamente liscia, o su pannelli di cartongesso.
Per un’installazione perfetta sarà opportuno organizzare tutto il materiale necessario, ossia una matita, forbici, cutter, spazzola, pennello, rullo di gomma, secchio e filo a piombo.

Si procede con la preparazione del primer (se previsto) e della colla, che avverrà mescolando la sostanza adesiva con acqua. Una volta che il composto sarà pronto, andrà steso sulla prima fascia di muratura atta a ospitare il primo rotolo di carta.
Si procederà dall’alto verso il basso, appoggiando la carta sul muro e scendendo lentamente stando attenti a non creare bolle d’aria. Una volta che sarà posata la prima fascia, utilizzare la spazzola per eliminare eventuali bolle, sempre procedendo dall’alto verso il basso e dal centro verso i lati.


Il nostro consiglio è di non cimentarvi in questo tipo di lavoro fai da te; affidatevi a mani esperte e a professionisti, per non rischiare bolle d’aria o scollamenti.
Come si pulisce
Mantenere la carta da parati pulita e libera dalla polvere è davvero molto semplice. Anche se, essendo come un tessuto, non è possibile immergerla direttamente in acqua.
Infatti, la pulizia della carta deve essere svolta rispettando la tipologia di tappezzeria e utilizzando i prodotti adatti.
Prima di procedere alla pulizia della carta da parati, è necessario stabilire quale tipologia di rivestimento sia stato utilizzato. Questo perché, ogni variante di carta ha un proprio metodo di lavaggio.

La prima valutazione da fare è quella di stabilire se la tappezzeria sia lavabile o meno, la carta vinilica o lavabile, come quella in tessuto o in acrilico sarà più semplice da pulire. Basterà, semplicemente, strofinare con uno straccio, non abrasivo, umido con acqua calda e sapone liquido.
In semplice carta, al contrario, non deve essere in nessun modo essere bagnata. Infatti, va pulita esclusivamente nella zona dove è presente la macchia. Oppure passando un panno asciutto.
La carta da parati lavabile è definita tale quando lo sporco può essere tranquillamente rimosso dalla sua superficie utilizzando semplicemente una spugnetta umida di acqua e sapone neutro.
I migliori detergenti per la pulizia della tappezzeria sono quelli privi di candeggina (che potrebbe rovinare il disegno), come ad esempio il classico sapone di Marsiglia.


- Usate l’aspirapolvere o spolverare la carta da parati con un panno regolarmente per impedire che si accumuli la sporcizia con il passare del tempo;
- Utilizzate dei guanti per evitare il contatto tra i detergenti e la pelle delle mani
- Se la tipologia è di carta può essere strofinata, utilizzare una spugna per pulirla accuratamente. In caso contrario, utilizzare un panno liscio.
- Non eliminare la muffa dalla carta da parati. Infatti, occorre togliere prima il rivestimento e successivamente la muffa sottostante.
- Utilizzare poco sapone in quanto potrebbe rendere le pareti appiccicose.
- Non usare la candeggina perché troppo aggressiva.

Le carte da parati offrono un ventaglio di scelta pressoché infinito e sarà impossibile non trovare quella che fa al caso vostro!
Ti aspettiamo in showroom !!